Giustizia civile: costi e sfiducia bloccano i cittadini

Ufficio Comunicazione Tutela Legale Spa

Quasi 6 milioni di italiani adulti – in aumento dopo il Covid – hanno dichiarato di essere stati coinvolti almeno una volta in una causa civile, ma, di questi, quasi 1 milione ha rinunciato a far valere la tutela dei propri interessi e diritti legittimi. Le cause di questa rinuncia? Principalmente il timore relativo al costo che potrebbe rivelarsi maggiore del vantaggio conseguibile e il tempo dei processi.

È quanto emerge dal report Istat che fotografa il rapporto di soddisfazione tra cittadini e giustizia civile. Nonostante la diffusione delle controversie, solo il 28% degli interessati ha avuto consapevolezza dei costi del procedimento al momento dell’avvio della causa.

La conoscenza è relativamente maggiore per chi ha cause in Tribunale (28,6%) e presso il giudice di pace (28,2%) ed è inferiore per gli uffici prettamente di grado più alto: Corte d’appello (14,6%) e Cassazione (21,9%).

Il 40% del campione auspica, infatti, maggior trasparenza da parte del proprio avvocato sui costi effettivi che potrebbe avere la causa.

Fra quanti decidono di rinunciare alla lite – quasi un milione di persone – la motivazione risiede innanzitutto nel rischio costi (30,2%), cioè il timore di spendere più di quanto si otterrebbe. Subito dietro, con 28%, si colloca la sfiducia nei tempi e nelle procedure percepite come labirintiche.

«Si tratta di una fotografia che invita a riflettere sulla effettiva accessibilità al sistema giudiziario e sulla necessità di maggiore informazione per i cittadini. Due cose appaiono evidenti da questo report; il rischio legale interessa tutti i cittadini e il suo trasferimento assicurativo permette di gestirlo, minimizzando gli impatti negativi».

Giovanni Grava – Amministratore Delegato di Tutela Legale Spa

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